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La via di Annibale: Castagneri e Follador i guerrieri della Sky Marathon, Peraudo e Varetto della Skyrace


La vetta più amata ed odiata della corsa “La via di Annibale Sky Marathon” , la Costan, ha permesso ai guerrieri di salirla, dopo tre anni di tentativi falliti, ed ammirare estasiati il panorama che si vede da lassù.
Era l’alba, una giornata che poi si sarebbe rivelata assolutamente splendida e che avrebbe premiato gli atleti della loro fatica.
La partenza avvenne prima dell’alba, i corridori delle due lunghezze, la 42 e la 33 km, avevano acceso le loro frontali ed attendevano il segnale della partenza.
In quel buio, illuminato dalle torce dei “druidi” lungo il primo tratto di percorso, tanti, provenienti da tutta Italia e dall’estero, non vollero perdere l’occasione di fotografarsi con il corpulento druido vestito di bianca tunica che avrebbe rivolto loro delle parole di saluto citando Maponos, l’amato dio delle vette.
Già alla partenza si percepiva una fortissima carica emotiva che rendeva impazienti gli atleti di partire, ed infatti un gruppo già fin dall’inizio impose una andatura sostenuta.
Iniziava appena ad albeggiare quando le frontali si videro sbucare nella piazza di Margone. Questa corsa sta destando sempre più la simpatia presso gli abitanti di Usseglio e di Margone, tant’è che alcuni burloni, travestendosi alla buona ed aiutati dal buio, fecero credere ai numerosi spettatori che già i concorrenti erano giunti, salvo poi scoprire che i sopraggiunti altri non erano che dei loro compaesani con il fisico neppur tanto palestrato ed alquanto pingue! Va ancora detto che la partecipazione dei residenti è stata molto rumorosa ,dal suono di enormi e piccoli campanacci all’alba fino alle raganelle del lago di Malciaussia già a giorno fatto.
Il turismo è attratto dalle grandi manifestazioni e “La via di Annibale SKY Marathon “ è una di queste. Va detto però che ci sono due componenti che in queste manifestazioni spesso mancano mentre sono presenti in queste corse: L’una è l’indiscussa bellezza del paesaggio e l’altra è l’accoglienza che i residenti riservano per i turisti, i corridori in questo caso. A tal proposito riportiamo un post di uno di loro.
“Gara fantastica che vi rimarrà nel cuore e nella mente per sempre. Organizzazione perfetta e al Top. Inoltre il valore aggiunto un’accoglienza unica, fatta da gente speciale. Un ringraziamento a tutto il paese.” Gianni Lanzolla skyrunner di Taranto.

Quest’anno l’Organizzazione aveva deciso che in un solo giorno si corressero più corse, quasi una “festa della corsa” e mentre una parte di atleti saliva in quota, un’altra rimaneva al piano ed avrebbe corso per i boschi ed i sentieri che si estendono per tutta la piana di Usseglio. La partenza era fissata per le ore 10,30 e comprendeva: Corsa competitiva e non ed un Fitwalking Cross tutti sulla distanza degli 8 km, un modo gentile per intrattenere i famigliari degli atleti impegnati nella “La via di Annibale Sky Marathon” e la “Hannibal Sky Race”.
Sia la 42 che la 33 km, dopo il Rifugio Cibrario, accelerano ancora il passo ed al Colle Sulè la fila di corridori ormai è lunga. Il passaggio sul primo nevaio non presenta difficoltà alcuna poiché la traccia è stata ampliata e resa sicura anche per le scarpette dei corridori. I guerrieri habitue della corsa sono curiosi di poter salire finalmente quella piramide sfasciumosa che hanno sempre visto sovrastare il Colle Autaret, i nuovi corrono beandosi della vista che quelle montagne già offrono. La salita risulta da subito difficoltosa, sabbia e pietrisco instabile sono la base del sentiero di salita, fino alla vetta che è appena più compatta ma stretta ed a strapiombo. Per quasi tutti la fermata e la foto ricordo sono d’obbligo prima di iniziare la lunghissima discesa prima della salita al Rifugio Tazzetti.
La bellezza del percorso è colta dalla EGIDAS, un’azienda di Bergamo che ha voluto riprendere la corsa con dei droni altamente professionali, affinchè queste riprese potessero essere divulgate come presentazione dell’Azienda stessa. Questi operatori hanno soggiornato alcuni giorni al Rifugio e ne sono discesi contentissimi della loro scelta. Le riprese dei droni riguardano il ghiacciaio del Rochemelon, la grande vallata, le vette circostanti e la salita ripidissima ed esposta degli atleti verso il rifugio.
Infine le corse volgono al termine, le due salite del Falin e della Madonnina della Pace sono vissute in modo ben diverso da quegli atleti che sono già provati o da altri che le affrontano con vigoria.
Laggiù ad Usseglio la festa continua ed arrivano i corridori ed i marciatori della 8 km sul piano, al parterre di partenza si corre la courenda e la banda di Mezzenile intrattiene il pubblico, iniziano ad arrivare i primi che daranno inizio alla vera festa.
Per completezza bisogna ancora aggiungere le considerazioni di un corridore.
“Esperienza indimenticabile da portare nel cuore per sempre.
Una semplice competizione sportiva che è andata al di la di ogni più rosea previsione, dove i contorni umani e la bellezza assoluta dei luoghi hanno conferito quella magia e una struggente nostalgia che già si faceva spazio prima ancora che finisse tutto. Si dice che la gente di montagna non lascia spazio ai forestieri, ma qui tutte le regole sono state ribaltate. Nella mia vita poche volte mi sono sentito così a casa e a mio agio.
Grazie ai vecchi saggi ho avuto modo di conoscere meglio le radici, la storia e le grandi potenzialità di Usseqlio. Una meta da tenere bene a mente per chi desidera ritrovare sé stesso.
Vorrei ringraziare tutti ma proprio tutti, ma credo che la splendida persona di Simone si farà da mio portavoce.
Un ringraziamento particolare va a al mio meraviglioso angelo custode Giorgio Baima. Uomo profondo e dalle mille capacità, una su tutte, quella di saperti guardare dritto negli occhi come pochi Uomini sanno ancora fare.
Semplicemente grazie perché adesso gli occhi iniziano a velarsi.”
Francesco Fedele skyrunner di Taranto

Passando alla parte agonistica, la Sky Marathon di 42km e 3436m di dislivello ha visto la vittoria per la terza volta Stefano Castagneri, portacolori dell’Atletica Monterosa ma local di Mondrone, in 5h26’39”, seguito sul podio dal compagno di squadra Lorenzo Facelli 2° in 5h35’57” e Sebastien Garnier 3° in 5h43’35”. Completano la top ten nell’ordine Simone Olivetti, Andrea Matteucci, Alfonso Bracco, Giorgio Vinardi, Gioacchino Jelmini e il francese Yannink Dournel.
Nella gara femminile successo della veneta Cristiana Follador, già vincitrice 2 anni or sono, in 6h54’25”, seconda Marta Poretti in 7h27’12” e terza Nicoletta Rossetti in 7h51’08”.

L’Hannibal Skyrace, 33 km con 2487m di dislivello, una versione più breve ma non meno impegnativa della Via di Annibale, è vinta da Alex Peraudo, local di Usseglio, in 4h06’40”, 2° Stefano Seffusatti in 4h43’52” e 3° Vittorio Brillada in 5h01’33”. Nella gara femminile s’impone Giulia Varetto in 6h06’01”, seconda Martina Benincasa in 6h33’31” e terza Alessandra Pinna in 7h04’10”.

Di Simone Merlino – organizzazione

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.